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Coachella Festival: il lato oscuro del palco

L’edizione 2025 del Coachella Valley Music and Arts Festival, appuntamento simbolo della cultura pop e musicale contemporanea ha sollevato più di una perplessità, alimentando un dibattito sul suo futuro e sulla direzione che sta prendendo.

Una delle novità più discusse è stata l’introduzione dei pagamenti rateizzati per l’acquisto dei biglietti. Una soluzione pensata per rendere l’evento più accessibile, ma che ha evidenziato il crescente divario economico tra il festival e il suo pubblico storico. Con un pass generale fissato a 600 dollari e il VIP a 1.300 , a cui si aggiungono spese per trasporti, vitto e alloggio, la partecipazione ha rappresentato un investimento significativo e la possibilità di rateizzare i pagamenti ha permesso una dilazione dei costi, ma ha anche sollevato dubbi sul reale impatto economico per i partecipanti.

Nonostante la presenza di headliner di grande richiamo – Lady Gaga, Green Day, Post Malone – la risposta del pubblico non è stata entusiastica come in passato. I biglietti per il secondo weekend sono rimasti disponibili a lungo, segno di un interesse in calo per un evento che in passato registrava il tutto esaurito in poche ore.

Coachella Valley Music and Arts Festival
Il rischio di mercificare la cultura musicale

A pesare sull’immagine del festival sono anche le critiche per l’eccessiva presenza di influencer e attivazioni sponsorizzate, percepite da molti come un elemento che distrae dall’essenza musicale della manifestazione. Il rischio, secondo diversi osservatori, è che Coachella stia diventando più una vetrina commerciale che una celebrazione autentica della musica dal vivo.

il 75% degli intervistati sostiene che gli influencer stanno oscurando l’obiettivo principale del festival, ossia quello di avere la musica come protagonista, mentre un 68% dice di averne abbastanza della presenza di queste persone.

Ansa

Nel confronto con il panorama europeo – e in particolare italiano – emergono alternative più sostenibili e concentrate sull’esperienza musicale. Festival come Rock in Roma, Lucca Summer Festival e Firenze Rocks offrono lineup di rilievo a costi più contenuti e con una logistica meno complessa, risultando sempre più attrattivi per il pubblico alla ricerca di autenticità.

Forse è proprio questo il bivio che Coachella deve affrontare: continuare a inseguire l’immagine patinata che lo ha reso celebre, oppure tornare a investire sulla musica e sulla comunità che lo ha consacrato. Perché se è vero che i sogni possono essere comprati a rate, l’anima di un festival – quella no – non ha prezzo.

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