Nel 2015 nel cuore della Toscana, tra la Valdichiana e Montepulciano, nascono i ROS. Una band che sin da subito dimostra una forte identità musicale e una chiara volontà di rompere gli schemi. Il trio è composto da Camilla Giannelli (voce e chitarra elettrica), Kevin Rossetti (basso) e Lorenzo Peruzzi (batteria) e si muove con decisione lungo i binari del garage rock, punk e alternative – con influenze che spaziano dai Nirvana ai Sonic Youth – passando per l’indie italiano.
I primi passi li muovono su piccoli palchi toscani, portando in giro singoli autoprodotti come Maschere, Alchermes, Viruse Curve, veri e propri manifesti emotivi che raccontano con rabbia, malinconia e lucidità temi come il disagio sociale, la voglia di riscatto e la necessità di trovare una voce propria. Il suono ruvido e l’intensità interpretativa di Camilla, uniti alla coesione dei tre musicisti, conquistano presto un seguito crescente.
Nel 2017 arriva la svolta: i ROS partecipano all’11ª edizione di X Factor Italia dove si distinguono per il loro stile unico e per l’energia incendiaria con cui portano sul palco brani di Muse, Arctic Monkeys, Florence + The Machine e una sorprendente versione metal di Carmen Consoli. Guidati dal loro giudice Manuel Agnelli – con cui manterranno un legame artistico anche dopo il programma – arrivano fino in semifinale e pubblicano il loro primo EP ufficiale, Rumore, sotto etichetta Sony Music Italy.
I Ros cantano “Rumore” – Live Show 5
Rumore, tour e maturazione
Il brano inedito Rumore diventa l’inno di una generazione che cerca voce: “Voglio fare rumore, non dirmi di no”. Da lì parte il “Rumore in Tour” con oltre 30 date in tutta Italia e importanti opening act per Afterhours, Bad Religion, Papa Roach, Marilyn Manson e A Perfect Circle, la partecipazione a Sanremo Giovani…un’esperienza intensa che li porta a suonare davanti a pubblici esigenti e a crescere artisticamente a ogni tappa.
Terminato il tour la band sente il bisogno di rallentare. In un’epoca in cui la musica corre veloce, i ROS scelgono il silenzio per ritrovare sé stessi. Dopo tre anni dall’uscita di Rumore, nel maggio 2021 pubblicano il singolo L’Ultima Volta, un brano che segna un punto di svolta. Non è un addio, ma un saluto a una fase passata: “L’ultima volta” è il bisogno di ricominciare, di sperimentare senza paura, di suonare ancora più forte e più sinceri.
Allegria Maldistribuita: l’album della consapevolezza
Nel marzo 2022 arriva il primo album ufficiale: Allegria Maldistribuita, autoprodotto e distribuito da Ada Music Italy. Un lavoro intenso nato durante il lockdown, in cui si riversano tutte le emozioni vissute negli anni precedenti: rabbia, speranza, disillusione, fragilità e resistenza. I brani si susseguono come tappe di un viaggio emotivo: da NormoSuper a La Ricetta, da Divenire a Ballata per chi non sa ballare, fino alla chiusura con Vaffanculo. Ogni canzone è un grido, un abbraccio per chi si è sentito ai margini, un invito a non smettere di credere in qualcosa di autentico. Il singolo La Ricetta anticipa il disco, ma è NormoSuper che racchiude forse l’essenza più pura della band.




Antieroi e il futuro in movimento
E correre è ciò che i ROS continuano a fare. Il 15 luglio 2023 esce Euforia, singolo che segna una nuova fase: più maturo, contaminato da sonorità indie-pop e alternative, ma ancora intriso di quella forza istintiva che li ha resi unici.
Voglio diventare una principessa
di un paese che non esiste
ma si può immaginare nella testa
così poi posso fare
tutto quello che mi pare
così poi posso fare tuttoEUFORIA , ROS
Nel frattempo, la band pubblica anche Noi e Le canzoni sono finite, prodotti da Gregorio Calculli e Marco Lancs, già noti per il loro lavoro con Achille Lauro. Questi brani anticipano il nuovo percorso discografico che culmina con l’uscita, ad aprile 2025, del secondo album: Antieroi. Il disco segna un’ulteriore evoluzione stilistica e concettuale, con la band che torna in tour nei principali club e festival italiani, confermando ancora una volta la loro attitudine live e il legame viscerale con il pubblico.
Il rumore non si è mai spento. E nell’intervista che segue, i ROS ce lo dimostrano: cuore aperto e lo sguardo fisso verso il futuro.
Il 28 giugno sarete di nuovo sul palco al B.EST Rock Festival: cosa dobbiamo aspettarci da questo live? C’è qualcosa di speciale che avete in serbo per il pubblico?
Il nostro nuovo live presenta alcuni evergreen che portiamo da sempre in concerto e alcuni brani di AMD ma soprattutto presenta il nuovo disco, ci focalizzeremo molto su Antieroi con una produzione che è stata pensata proprio per travolgere e abbracciare chi sta sotto palco. Non si fanno spoiler, per scoprire cos’è un live dei Ros si deve andare un live di Ros
Antieroi sembra ancora più diretto e viscerale. In che modo questo nuovo lavoro rappresenta un’evoluzione per voi come band?
Antieroi è un album che ha quella carica emozionale che era già stata esplorata con AMD e che per noi è estremamente fondamentale, unisce un lavoro sul sound che è molto più strutturato. In AMD le emozioni erano lanciate nude e crude, in faccia di chi le ascoltava, mentre in Antieroi abbiamo voluto donare loro una veste che ne implementasse le potenzialità soniche all’ennesima potenza
Nel vostro percorso avete calcato palchi importantissimi, da X Factor ai festival con band internazionali. Cosa avete imparato da quelle esperienze che portate ancora oggi in ogni concerto?
In tutti questi anni di concerti ci siamo resi conto in realtà che più il palco è grande e meno il tuo cervello riesce a elaborare quello che sta succedendo, ma sicuramente sono tutte esperienze in cui si sviluppano molto le capacità di multitasking. Sono tante cose da tenere sotto controllo. Sicuramente e soprattutto sono situazioni in cui il pubblico ti restituisce un’energia indescrivibile, a tonnellate! Suonare la nostra musica è il nostro modo preferito di entrare in contatto con le persone e il nostro unico cruccio con i palchi così grandi e che spesso c’è troppo spazio tra noi e il pubblico, noi vorremmo cercare di essere sempre il più vicino possibile alle persone.
Molti dei vostri brani toccano tematiche profonde come la paura, l’esclusione, la voglia di ribellione. Quanto conta per voi il legame tra musica e vissuto personale?
Senza il nostro vissuto non esisterebbe proprio la nostra musica, non è quantificabile, è proprio la conditio sine qua non. Le canzoni sono il nostro mezzo per metterci in contatto con chi si è sentito come noi almeno una volta nella vita, per dirgli: “guarda non sei solo, ci siamo anche noi” magari non è molto, ma possiamo stare un pochino più leggeri insieme.
C’è un brano di Antieroi che sentite particolarmente vicino in questo momento? Quello che, dal vivo, vi dà la scarica più forte o che vi emoziona di più?
I nostri album sono concepiti sempre come se fossero dei concept, estremamente omogenei, quindi è sempre difficile anche scegliere un solo brano, diciamo che ce ne servono almeno tre: Non ho più paura, perché riassume al meglio tutto quello che abbiamo sempre voluto comunicare da ogni punto di vista, testo, musica e impatto sonoro. Gattini, perché ci ricorda quanto l’adolescenza sia sì una guerra, ma sa anche essere anche molto divertente. Antieroi perchè dopo il viaggio intrapreso con AMD, abbiamo voluto ricordare a noi stessi in primis, che per quanto sia lungo un tunnel non può durare per sempre.
I ROS non smettono di fare rumore, ma lo fanno con consapevolezza, libertà e visione. Una band che ha scelto di prendersi il tempo per diventare ciò che voleva essere, senza compromessi. E oggi, con più esperienza e ancora tanta fame, sono pronti a continuare il loro viaggio – con i volumi al massimo.