
Il secondary ticketing e il dynamic pricing stanno cambiando il volto dei concerti dal vivo, rendendo i biglietti sempre più costosi e difficili da ottenere. Dall’Europa agli Stati Uniti, eventi sold out in pochi minuti e rivendite a prezzi gonfiati mettono in crisi i fan, mentre artisti e organizzatori cercano soluzioni.
In Italia, episodi emblematici riguardano i Coldplay, Vasco Rossi e Lady Gaga e molti altri. A complicare il quadro anche l’aumento dei costi di produzione e la trasformazione dei live nella principale fonte di reddito per i musicisti.
Anche in Italia il problema è evidente. Nel 2024 i Falling In Reverse hanno registrato il sold out al Fabrique di Milano in sole 48 ore. Ancora più eclatanti i concerti dei Coldplay nel 2023 a Napoli e Milano, esauriti in poche ore. Eclatante anche il record di Vasco Rossi al Modena Park nel 2017 con 220.000 biglietti venduti, un’impresa che però ha visto anch’essa fenomeni di rivendita parallela.
L’attesa per l’annuncio di un tour è un momento carico di entusiasmo per i fan. Ma la realtà dell’acquisto dei biglietti si sta trasformando in una sfida frustrante. Prezzi elevati, siti bloccati e biglietti esauriti in pochi minuti sono diventati la norma. Il fenomeno è alimentato in larga parte dal secondary ticketing, ovvero la rivendita non ufficiale di biglietti su piattaforme online.
Utilizzando software automatizzati, i cosiddetti “bot”, gli speculatori riescono ad acquistare grandi quantità di biglietti in pochi secondi. Questi vengono poi rivenduti a prezzi esorbitanti, in alcuni casi fino a cinque volte superiori al costo originale. Un caso recente riguarda il “Mayhem Ball Tour” di Lady Gaga: i biglietti europei, inizialmente venduti tra gli 80 e i 250 euro, sono apparsi su piattaforme secondarie anche a 1200 euro.

Alcuni artisti e organizzatori stanno sperimentando soluzioni per contrastare il fenomeno. Tra queste, l’introduzione di biglietti nominativi, con controllo del documento d’identità all’ingresso, e collaborazioni con piattaforme che applicano un tetto massimo ai prezzi di rivendita, garantendo maggiore equità.
Un ulteriore elemento critico è il dynamic pricing, ovvero la variazione dei prezzi in base alla domanda. Maggiori sono le richieste per un determinato concerto e maggiore sarà l’incremento del prezzo di quella parte di biglietti interessata dal prezzo dinamico, in caso invece di poca richiesta, il costo diminuirebbe. Questo sistema, simile a quello delle compagnie aeree, può far lievitare i costi dei biglietti nel giro di pochi minuti, penalizzando i fan meno veloci o meno informati.

Dietro l’incremento dei prezzi c’è anche l’aumento dei costi di produzione: palchi sempre più tecnologici, staff internazionali e logistica complessa incidono sul prezzo finale. Inoltre, con la crisi delle vendite musicali fisiche e digitali, i concerti sono diventati la principale fonte di guadagno per gli artisti, rendendo il live una componente cruciale del business musicale.
Nonostante le difficoltà, la passione per la musica dal vivo resta un motore potente. Per garantire un accesso equo agli eventi, è fondamentale una maggiore regolamentazione del settore e una collaborazione trasparente tra artisti, promoter, piattaforme e istituzioni. Solo così si potrà proteggere la magia della musica live, rendendola accessibile a tutti.
Link utili:
• Articolo di Wired sulle problematiche legate al dynamic pricing in merito al caso Oasis: https://www.wired.it/article/dynamic-pricing-prezzo-dinamico-biglietti-oasis-concerti/
• Articolo del Quotidiano Nazionale inerente alle problematiche legate all’acquisto dei biglietti per i concerti di Lady Gaga: https://www.quotidiano.net/magazine/corsa-ai-biglietti-per-lady-gaga-sito-in-tilt-200000-fan-in-coda-e-lombra-dei-bot-rivenditori-cnqqzmpb
• Articolo de La Repubblica inerente al secondary ticketing: https://www.repubblica.it/tecnologia/2025/04/08/news/secondary_ticketing_colosseo_multa-424114337/