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“La playa provides”: la cultura del Burning Man

Immagina di trovarti in mezzo al deserto, circondato da km di terra arida e da magliaia di persone che vivono la loro libertà e si godono il momento.

Presta attenzione alle forme di arte contemporanea che ti circondano e cogli il loro messaggio, spesso criptico.

Lasciati trasportare da centinaia di suoni differenti provenienti da ogni dove: da quelli della natura con i suoi venti sabbiosi e rumorosi, a quelli scaturiti da vari strumenti musicali, le cui vibrazioni riecheggiano nell’ambiente circostante. Non è raro assistere alla combinazione di musica elettronica, classica e pop nello stesso istante. 

Il mantra è La playa provides: ogni bisogno fisico o spirituale sarà improvvisamente e casualmente esaudito dalla “spiaggia”.

Siamo all’interno del Burning Man, uno dei festival più famosi e caratteristici del pianeta che si tiene negli Stati Uniti, nel deserto di Black Rock, in Nevada. 

Una volta all’anno, circa 70 mila persone danno vita per soli otto giorni a una metropoli, Black Rock City, per celebrare la musica, l’arte e la creatività.

La manifestazione si svolge in questo deserto dal 1991, ma la sua prima edizione risale al 1986, quando Larry Harvey, uno dei principali fondatori del festival, e una trentina di persone, appiccarono il fuoco a un pupazzo di 3 metri su una spiaggia di San Francisco per festeggiare il solstizio d’estate. 

Letteralmente Burning Man significa “l’uomo che brucia”, e il falò in cui si incendia un enorme fantoccio di legno è l’evento conclusivo del festival. Oltre al Man, l’altra presenza fissa annuale del festival è il Temple, una struttura dove i Burners lasciano quello che occupa le loro menti. Il Temple Burn, nell’ultima notte del festival, è un momento silenzioso e solenne durante il quale i problemi e i dolori delle persone diventano polvere. 

Il fuoco è quindi catartico: purifica interiormente e libera le passioni dai corpi. Gli spettatori si commuovono durante questi eventi finali per il forte impatto emotivo e il calore umano che portano con sé.

Embrace, by the Pier Group. Burning Man 2014

Il Burning Man è un vero e proprio esperimento in comunità, in cui l’estrema autosufficienza è un principio essenziale. Negli otto giorni i Burners devono portarsi dietro  attrezzatura da campeggio, generatori di elettricità, cibo e acqua per la propria sopravvivenza (le uniche cose in vendita a Black Rock City sono ghiaccio e caffè). Inoltre, i partecipanti devono mettere in conto il possibile verificarsi di tempeste di sabbia improvvise, e l’estrema escursione termica fra giorno e notte (dai 40°C ai 5 °C). È per questo motivo che la maggior parte degli eventi si svolge dopo il tramonto.

L’idea di base del festival è di promuovere il perseguimento di un’esistenza il più possibile creativa e collaborativa, ispirando quindi il senso di comunità ed impegno civico. Tra le rules fondamentali della manifestazione (scritte nel 2004 dallo stesso Larry Harvey) ci sono quindi l’inclusione radicale senza respingere nessuno straniero; il valore incondizionato del dono, senza chiedere niente in cambio; la valorizzazione della cooperazione e il rispetto per l’ambiente (Leaving No Trace).

Nel tempo, gli ospiti del Burning Man sono stati molteplici, come i Daft Punk, Katy Perry, Suki Waterhouse e famosi DJ come Diplo, Skrillex o Carl Cox. Ma il festival si caratterizza soprattutto per i nuovi volti di musicisti emergenti e artisti sconosciuti: chiunque tra i partecipanti infatti può improvvisare un concerto  su una  “art car” in movimento o su un palco, o adornare il deserto con le proprie opere.  Ogni anno trovano posto a Black Rock City piccoli concerti teatrali, più di trecento mostre, musica e DJ-set. 

DJ Diplo al Burning Man 2023

L’edizione del 2024 si terrà dal 25 Agosto al 2 di Settembre, e la tematica di quest’anno  è “Curiouser & Curiouser”; verranno quindi celebrati i puzzle senza risposte, l’irrazionale e l’ignoto. Nel caos più assoluto i Burners cercheranno loro stessi nelle esperienze condivise, in una profonda accettazione e estremo affidamento su se stessi e sulla community. La rappresentazione simbolica del progetto del Temple di quest’anno è quella di due mani che si uniscono come in preghiera, un gesto che accomuna tutte le tradizioni spirituali, in pieno stile del Burning Man.

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