Sembra chiudersi così il percorso dei Fab Four che hanno rivoluzionato il mondo della musica, lasciando un’eredità ancora viva nel brit pop. La band di Liverpool, attiva dal 1960 al 1970, era già riapparsa sulle scene nel 1994 con Anthology, che vedeva la collaborazione di Paul, George e Ringo nella pubblicazione di Free as a Bird e Real Love, provenienti da alcune demo registrate da John.
Won’t you think about me, every now and then.
John Lennon
Con l’uscita della tanto attesa Now and Then, i Beatles affermano ancora una volta la loro inconfondibile genialità sonora. Siamo certamente di fronte ad una musica senza tempo che unisce e coinvolge sia le più giovani e curiose menti che quelle più vissute e nostalgiche, creando un ponte tra passato e presente attraverso epoche, paesi, generazioni e culture. Anche a distanza di diversi decenni dal loro debutto, i Beatles fronteggiano le nuove leve del panorama artistico contemporaneo continuando a scalare le classifiche musicali.
Penso che sia una cosa eccitante essere ancora al lavoro su musica dei Beatles nel 2023 e stare per pubblicare una nuova canzone che il pubblico non ha sentito.
Paul McCartney
Se i giovani degli anni ‘60 potevano emozionarsi durante un loro concerto, i giovani della gen Z si riprendono in lacrime sui social. Spopolano infatti le video reaction dell’ascolto in diretta della canzone, pratica che diventa virale su Tik Tok sfiorando quasi le 5 milioni di visualizzazioni.
Un utente commenta :
Questa canzone mi mette gioia e allo stesso tempo tristezza. La mia canzone dei Beatles preferita, la migliore di tutti i tempi.
E ancora :
Questo è il bello di ciò che hanno dato al mondo, una musica eterna che ci emozionerà anche se non li abbiamo mai visti dal vivo.
C’è chi invece ha voluto cercare “il pelo nell’uovo”, in questo caso nel brano. Dopo un’attenta analisi chirurgica siamo infatti arrivati a considerarlo, addirittura, una strategia di marketing con scopo di lucro. Ma dove hanno origine queste critiche? I dubbi sembrerebbero riguardare la natura di esso, poiché risulterebbe impossibile udire la voce di quel mito scomparso ormai più di quarant’anni fa. Questo ci ricondurrebbe quindi all’IA (Intelligenza Artificiale).
Il pezzo originale venne inciso negli anni ‘70 su di una vecchia cassetta in cui Lennon cantava al piano. “Siamo riusciti a prendere la voce di John e purificarla usando l’intelligenza artificiale per mixare la registrazione. È un po’ spaventosa ed eccitante, ma è il futuro. Dobbiamo solo vedere fin dove ci porta.” Come spiega McCartney, non si tratterebbe quindi di una clonazione bensì di una restaurazione. Difatti, si dovevano estrarre dal nastro le parole e ripulirle, eliminando anche l’accompagnamento musicale. Il lavoro non fu invece possibile per Anthology, dati i tempi in cui questa tecnologia non aveva ancora preso campo.
A ripercorrere la storia della canzone, lunga quasi mezzo secolo, Olivér Murray dirige “Now and Then – The Last Beatles Song ”, un documentario uscito nel novembre 2023 sul canale Youtube ufficiale della band.
Che poi, alla fine, parafrasando le parole di Paul McCartney, potremmo chiudere qui e salutarci dicendo :
Questa è una maledetta nuova canzone dei Beatles, zitto e ascolta!