All’apertura della terza serata, l’accenno al pianista, compositore, scrittore e direttore d’orchestra italiano Giovanni Allevi. Amadeus sottolinea lo share altissimo di ascolti durante la sua esibizione al piano: 10 milioni 361mila, pari al 60.1% di share; ha commosso l’intero pubblico.
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Il Tre apre la terza serata della kermesse con il suo brano Fragili. L’artista 26enne dopo l’esibizione dichiara: «credere ai sogni ripaga». Messaggio che arriva dritto ai cuori di milioni di ragazzi, colmi di sogni e carichi di speranza, affinché un giorno possano essere realizzati. L’artista prima di lasciare il placo porge i fiori di Sanremo alla mamma.
È il momento dell’esibizione di Mannini. Amadeus ricorda che lo scorso anno l’artista non riuscì a partecipare a causa della febbre. Complimentandosi con lui, esalta la partecipazione di quest’anno a Sanremo tra i Big.
In ordine di apparizione, sul palco arrivano i Bunker 44 con il brano Governo punk. Il rock morbido trasporta verso spiagge ricche di stili inconfondibili. In un mix di pop e rock, il testo abbinato ad accostamenti ironici, cita numi come Blur e Queen: «Parliamo d’amore in mezzo a una rivoluzione / Ti pettini i capelli con una calibro 9 / Metti un altro film, un pezzo dei Queen / Metti che finisce male? / (Ma non ci pensare)»
Dopo l’esibizione dei Santi Francesi con il brano L’amore in bocca, sale sul palco la co-conduttrice della serata: comica d’eccellenza Teresa Mannino. Il pubblico l’acclama con un bel coro di sussulti: «Teresa, Teresa, Teresa». La regina siciliana della comicità scende sul palco del Teatro Ariston con un balletto d’entrata ritmico, in cui ad accompagnarla è Amadeus. Molto entusiasta di essere su quel palco tanto acclamato e commentato, scalda bene i motori e dichiara: «Adesso potete commentare i costumi», segue con «I giornalisti sono tutti qui e se succede qualcosa nel mondo, nessuno lo saprà […] pensa Amadeus, tutta l’Italia, tutto il mondo guarda Sanremo e cosa vede? Noi due. Brutta sta cosa. A Sanremo più nasi che fiori».
Teresa Mannino dopo essersi sdraiata completamente sul volo, passa la parola ad Amadeus, che ritaglia uno share della serata con il giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti. Insieme ricordano i 70 anni di “mamma Rai”.
Sale sul placo Eros Ramazzotti. Il suo brano Terra promessa compie 40 anni. L’esclamazione dell’artista dopo l’esibizione di festeggiamento del brano è stata: «milioni di bambini non vedranno mai una terra promessa, basta sangue».
Segue il collegamento con l’Aristonello, in diretta Fiorello, Bigio e Casciari. Le polemiche brulicano, spingono e sottolineano la gag super fallimentare con John Travolta, esclama Fiorello: «se avessimo scippato due anziani fuori le poste sarebbe stato meno grave del ballo del qua qua».
Diffidenza, gelosia e paura di far soffrire, la cantante Rose Villain, presentata durante la terza serata Gazzelle con il brano Tutto qui. L’artista indie per eccellenza, in un video pubblicato sui social, arriva di corsa al Teatro in motorino, poiché in ritardo.
Sul palco il ricordo della sofferente realtà dei morti sul lavoro. L’appello di Amadeus: «1.485 morti che non fanno notizia, morti silenziosi». Paolo Jannacci e Stefano Massini eseguono il dialogo in musica L’uomo nel lampo. Forti le parole di passione sofferta sul concetto di dignità: «Questo è il festival della canzone italiana e l’amore è stato declinato in tutte le sue forme possibili, ma c’è un amore di cui non si parla mai, l’amore per i diritti che ci spettano chiunque tu sia. All’Ariston voglio far risuonare davanti a tutte queste persone una parola che è dignità: viva la dignità». All’appello di Massini si unisce anche Amadeus: «il lavoro è un diritto che non prevede la morte e proteggere i lavoratori è un dovere».
Per la terza serata, sul palco Suzuki di Piazza Colombo, le sorelle artiste Paola e Chiara con il brano che ha gareggiato nella scorsa edizione: Furore. Le conduttrici del Prima Festival, insieme a Mattia Stanga e Daniele Cabras, si esibiscono con la replica delle hit che hanno segnato per sempre lo scorrere del tempo, lasciando una traccia indelebile nella musica italiana: Festival, Amici come prima e Vamos a bailar.
Sabrina Ferilli ospite della terza puntata ci parla delle tecniche utilizzate dai registi per l’ingaggio degli/le attori/attrici. Arriva sul palco Dargen D’amico per presentare il prossimo artista. Sabrina Ferilli si indispettisce sulla presentazione “a tre mani”, data da un’idea di Amadeus, in risposta Dargen parte sul pezzo ed esclama: «perché a tre è più divertente».
Gianni Morandi, co-conduttore della scorsa edizione, sale sul palco per la terza serata della kermesse musicale. Intona con Teresa Mannino le note di C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones. All’arrivo dei Ricchi e Poveri, presentati da Angelina Mango, la Mannino osserva l’outfit ed esclama: «pensavo di aver esagerato io».
Il Grande Cinema, in questa edizione del Festival di Sanremo non manca di certo. Russell Crowe attore protagonista delle pellicole: Il Galdiatore, Beautiful Mind, L’esorcista del papa, Il Giorno Sbagliato e molti altri ancora, è sul palco del Teatro Ariston. L’anima pura dell’artista, palesa il suo amore per la musica Italiana e per l’Italia stessa. In una esibizione senza confini, spoilera lasciandoci senza parole le sue doti canore, intona Let the light shine di Darren Tate. La rivelazione, star, colonna del cinema internazionale, dopo aver esibito le sue doti canore completamente sconosciute, esclama con tutta la bravura della sua voce decisa, cupa quanto basta e molto italiana: «al mio segnale scatenate l’inferno».
Russel Crowe prima di abbandonare il palco, ci racconta del suo prossimo tour in Italia, le tappe: Il Parco Archeologico del Colosseo e il Parco Archeologico degli Scavi di Paestum. Termina la sua ospitata con il racconto della connessione con l’Italia. Un viaggio lungo che parte da Ascoli Piceno, tra naufragi e Isole in India, i suoi genitori si incontrarono decidendo di sposarsi, fino ad arrivare in Argentina. Conclude Russel: «quanti italiani soni sparsi per il mondo dovete essere orgogliosi».