Le Haim sono una di quelle band che ti sembra di conoscere da sempre, anche se non sai bene da dove siano sbucate. Forse perché sono sorelle, e questa cosa del legame di sangue dona un dolcissimo senso di casa al primo ascolto. Forse perché sono cresciute a Los Angeles ma potrebbero essere le tue vicine di casa, quelle con cui finivi sempre a parlare di amori andati male ridendo e piangendo contemporaneamente.
Danielle è la leader enigmatica con la chitarra in mano, Este è l’anima punk col basso al collo, e Alana, la più giovane, è nota al pubblico anche per la sua parte nel film Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson. Ma prima di Hollywood e red carpet, le Haim hanno conosciuto una realtà fatta di tour in furgone, festival indie e arrangiamenti fatti in casa. C’è ancora tutto questo in loro, anche ora che esce I Quit, un album che sembra una svolta ma in fondo è solo un modo più onesto di dire: siamo cambiate, e va bene così. È il loro disco più diretto, più incasinato, più vivo, e forse quello che ci piace di più.

Con I Quit, uscito il 20 giugno 2025, il trio californiano compie un salto audace, spogliandosi delle sonorità patinate dei precedenti dischi per esplorare un universo musicale più istintivo, contaminato e personale. Il titolo è una dichiarazione programmatica: lasciare andare, interrompere ciò che non funziona più, chiudere porte per aprirne altre.
E infatti questo album sembra un diario di liberazione emotiva, un susseguirsi di brani che parlano di crisi, consapevolezza e rinascita, con una sincerità che ha convinto anche la critica più “di nicchia”. Ogni brano ha la sua personalità ma non si perde mai il filo rosso della narrazione, che è interiore, femminile, e a tratti dolorosamente universale.

Relationships è uno dei pezzi più riusciti: funky e sincopata, con venature pop che nascondono una malinconia profonda e un testo freschissimo che urla qualcosa di molto condivisibile: MA PERCHÈ PARLIAMO SOLO DI RELAZIONI?! Le Haim colgono uno degli aspetti caratteristico della nostra generazione: un interesse smisurato, quasi ossessivo, per il parlare e il definire ogni sorta di relazione, in un’ottica che si crede all’avanguardia ma è molto spesso giudicante (è giusto/non è giusto- ma per chi?).
La produzione dell’album, curata da Danielle Haim insieme a Rostam Batmanglij e Buddy Ross, è densa ma non invadente, lascia molto spazio all’espressione artistica, anche se imperfetta, delle giovani musiciste. E proprio in questi dettagli si percepisce quanto il disco sia vivo, lontano da ogni costruzione artificiale. Non mancano episodi più sperimentali, come nel brano Lucky Stars che flirta con lo shoegaze, anche se la cifra generale del disco (anche a livello visivo) vira verso il pop/R&B anni Novanta.
Il disco si chiude senza una vera catarsi, ma con la sensazione che qualcosa sia stato detto, lasciato andare. La critica ha accolto I Quit con entusiasmo, parlando di un lavoro caotico, imperfetto ma molto umano. La band ha appena toccato l’Europa con una data attesissima al Primavera Sound, e ora si accinge a intraprendere un tour mondiale. Le prossime date in Europa saranno a ottobre, nel Regno Unito, e noi speriamo tantissimo di esserci.
Relationships è il primo singolo con cui Haim ha annunciato l’album I Quit.